Antonio Baldassarre

Nasce a Ruffano in provincia di Lecce il 24 settembre del 1950 da una famiglia bracciante.

Primo di tre figli, germoglia con uno spiccato senso artistico ostacolato da un padre autoritario che lo preferiva impegnato nella cura delle loro terre.

Il bambino, già in fasce, è costretto ad assaporare i dolori della vita a causa di una malattia ereditaria che lo interessa e che lo porterà a “vagare” per molti centri ospedalieri italiani.

Nonostante le sofferenze della malattia e delle imposizioni di una cultura contadina che lo circondano, emerge in lui un’elevata propensione verso le arti, tanto che le donne del paese lo ricordano ancora come il ragazzo che, con la sua stupenda voce e la chitarra, animava i campi durante la raccolta del tabacco e faceva innamorare le ragazze.

L'Amore nell'Arte

Da ragazzo, poco più che adolescente, si sofferma nell’ammirare una pittrice locale che utilizzava nei suoi dipinti la tecnica dello spatolato, così decide di mettere in pratica quello che aveva osservato; riproduceva la natura con una tale facilità dal non rendersi conto delle capacità che possedeva… il mare spumoso sembrava uscire dalle tavole, i fiori appassivano con il tempo, tutto scorreva nei suoi dipinti, pur fermato un istante sulle tele, tutto nasceva da uno sguardo e continuava a vivere.

Nel 1972 è importante l’incontro con Giovanna, una donna più matura di lui di un paese limitrofo, che sposerà nello stesso anno. Così l’artista rimane nel Salento dove vivrà per un anno fino alla separazione della coppia dovuta al continuo ostacolare, da parte di Giovanna, delle aspirazioni artistiche dell’uomo per una ricerca di un posto da impiegato che lei riteneva più sicuro per una stabilità economica.

Frenato da una cultura così “limitante” deciderà, poi, nel 1977 di lasciare la sua famiglia e viaggiare per la penisola in cerca di una preparazione in grado di restituirgli la passione di cui prima fu “accusato”. La passione per l’arte, l’arte che usciva dal suo cuore con una facilità tale che esplodeva nell’ammirare tutto quello che lo circondava, fino a fermarlo con tutta la rabbia su tele bianche.

Dipinti e Amori

Pur viaggiando per l’Italia, il cordone ombelicale che lo legava al suo mondo non fu mai tagliato; egli portava nei suoi dipinti la propria terra, un mondo fatto di sterpi, di lavoro duro nei campi, di luci e d’ombre. Le sue tele, apprezzate da molti appassionati, varcheranno così le soglie d’alcune importanti gallerie d’arte che gli daranno la possibilità di riscattarsi da coloro i quali non credevano nella sua capacità d’artista, un “attore” che trasferiva nelle sue pitture le emozioni che viveva.

Nel 1980 incontra Anna, una donna separata e con una figlia avuta da una precedente relazione, con la quale avrà un rapporto burrascoso per incompatibilità di caratteri; all’alternarsi di momenti felici e separazioni tra i due, sancisce una temporanea tregua la nascita di una bambina alla quale l’artista si legherà molto ma che sarà costretto ad abbandonare per l’incompatibilità con Anna.

Nel 1982, durante l’inaugurazione di una mostra dei suoi dipinti, a Maglie, conoscerà la donna che diverrà moglie e madre dei suoi due ultimi figli, Alba; un anno dopo il loro matrimonio avvenuto nel 1997, vivono un momento di crisi a causa di quella continua insoddisfazione che fa parte dell’irrequietezza dell’artista. Vediamo un uomo alla continua ricerca dell’amore: quella passione che potrà colmare le ansie che trasferisce nei suoi quadri.

Ricerca dell'Amore

La sua costante insoddisfazione lo porterà alla conoscenza di una donna con cui vive un rapporto tormentato fatto di gioie e dolori: una storia “sessualmente incompiuta” che termina quando lei tronca la relazione ostacolata dall’amore irrinunciabile dell’artista verso la moglie e i figli.

Questa irrefrenabile ricerca dell’amore che lui definisce con la “A” maiuscola sarà il motore immobile di tutta la sua ultima creazione a cui l’artista si dedica con anima e corpo, un’aspirazione che andrà oltre le sue possibilità fisiche, che non guarderà ai limiti dei suoi movimenti, ma saprà scalare ogni montagna con uno sforzo mentale che non ha paragoni.

Così ci troviamo dinanzi ad un artista che negli ultimi anni cambierà il suo modo di pensare: dalla riproduzione dei paesaggi salentini fatti d’ombre e di luci, dalla percezione di un sole che mai compare e di un uomo che potrebbe “contaminare” la sua natura, lo sguardo si soffermerà sulle emozioni che sente un uomo nella ricerca di un amore profondo, un amore che può farlo vivere senza ostacoli, che può farlo esprimere e capirlo.

 

Brina Baldassarre, 2002.